Piano di Potenziamento centrale di Vado Ligure


Dopo aver preso atto del Piano di potenziamento presentato dalla direzione di Tirreno Power, la Lega Nord intende presentare alcune considerazioni in merito:

PREMESSO

- che nel 1993, all'atto della firma della prima Convenzione, per ristrutturazione della Centrale, tra Enel ed Enti Locali e successivo Decreto Ministeriale del '94, si stabilì la ristrutturazione del terzo e quarto gruppo completamente a carbone (con nuovi Desox, Denox e precipitatori elettrostatici per le ceneri); prevedendo, successivamente, di sostituire il primo e secondo gruppo con due gruppi a metano con relativo accordo con Snam per il collegamento alla rete nazionale. Costo previsto al pre appalto circa 950 miliardi di lire che in seguito a Tangentopoli ed al blocco degli appalti furono poi riappaltati nel '96 con concorso europeo a meno di 600 miliardi di lire. Sempre nella convenzione era prevista la sostituzione delle due ciminiere con un unica ciminiera.

SI CHIEDE

- come mai al momento attuale ve ne sono addirittura 4? Come mai dopo la fine dei lavori di ristrutturazione del 1999 le amministrazioni di Vado, Quiliano e l'Amministrazione Provinciale non hanno fatto applicare la convenzione? Nel frattempo, dopo che dal 16 ottobre 1999 è stata privatizzata, è forse cambiata la convenzione tra Privati ed Enti locali?La centrale Enel di Vado Ligure, in pieno governo Prodi nel '99 (Ministro Bersani), è stata venduta ai privati ad un prezzo che non prevedeva il potenziamento a carbone perciò è stata deprezzata. Oggi, concedendo un gruppo a carbone in più di 460 MW, gli unici a guadagnarci da questo deprezzamento saranno gli attuali padroni della Tirreno Power al quale verrà consegnato un notevole plus valore industriale. L'Enel pubblica è stata fregata? I cittadini savonesi sono abituati a queste “fregature”, a questi intrecci tra politici ed affari con soldi dello Stato; basti vedere le aree ex Italsider, vendute a privati come area industriale dismessa da bonificare, per poi diventare, grazie ad una variante ad hoc, area edificabile quindi facendo lievitare almeno di 10 volte il valore delle aree stesse. Ancora una volta i privati, con l'aiuto di amministratori pubblici, guadagnano a spese dello Stato.

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