Bertolazzi su centrale Enel
domenica 8 aprile 2007 -
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Fregatura Enel
sabato 7 aprile 2007 -
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Piattaforma multipourpose Vado Ligure
martedì 3 aprile 2007 -
Dopo la presentazione del progetto da parte dell'Ente Porto, sia in Comune a Vado Ligure che in villa Groppallo, nei primi mesi dell'anno, abbiamo notato come tale progetto sia difforme da quello licenziato dal Comitato Portuale nell'ottobre del 2001, dai Comuni di Savona e Vado Ligure nel 2002, dal Consiglio Regionale nel 2005 e dai Ministeri competenti. Il motivo di tale cambiamento è dovuto al fatto che il progetto licenziato dai Comuni e dai Ministeri non era più compatibile con il P.U.C. approvato dal Comune di Vado Ligure, in particolare è stata eliminata la variante dell'ultimo tratto dell'alveo del torrente Segno.
I progettisti hanno dovuto quindi adeguarsi al nuovo P.U.C e traslare tutta la struttura di circa 200 metri verso l'abitato di Porto Vado (come evidenziato in rosso sullo stralcio planimetrico allegato). Non si capisce, pertanto, come possano iniziare a breve i lavori, come da più parti si sostiene, se non sono state perfezionate le pratiche autorizzative della variante.
Inoltre i cittadini sanno che, a fronte degli attuali 30000 container annui movimentati, a pieno regime si arriverebbe ad un milione? E' stato detto loro che, visti gli oltre 15 metri di pescaggio, entrerebbero in porto dei veri e propri “colossi dei mari” che possono trasportare fino a 15000 container? Sono consapevoli che la superficie di tale piattaforma sarà più grande del centro storico di Vado e paragonabile a circa 40 campi di calcio? Sono stati informati della dislocazione della carboniera all'altezza dell'attuale pontile Vadoil, mentre oggi movimenta il fossile davanti a Porto Vado?
La Lega Nord si oppone a tale progetto che modificherà irrimediabilmente in negativo l'assetto della rada e chiede, prima dei bandi di appalto, un REFERENDUM POPOLARE, in modo tale da ascoltare tutti i cittadini prima di un cambiamento così devastante per la vivibilità dei vadesi. E' impensabile imporre un tale progetto senza prima aver ascoltato le opinioni della cittadinanza. Chiediamo al Sindaco di Vado L. di consentire ai cittadini di esprimersi con un referendum popolare, nel frattempo vigileremo sull'operare delle istituzioni e ci terremo pronti per un eventuale raccolta firme.
I progettisti hanno dovuto quindi adeguarsi al nuovo P.U.C e traslare tutta la struttura di circa 200 metri verso l'abitato di Porto Vado (come evidenziato in rosso sullo stralcio planimetrico allegato). Non si capisce, pertanto, come possano iniziare a breve i lavori, come da più parti si sostiene, se non sono state perfezionate le pratiche autorizzative della variante.
Inoltre i cittadini sanno che, a fronte degli attuali 30000 container annui movimentati, a pieno regime si arriverebbe ad un milione? E' stato detto loro che, visti gli oltre 15 metri di pescaggio, entrerebbero in porto dei veri e propri “colossi dei mari” che possono trasportare fino a 15000 container? Sono consapevoli che la superficie di tale piattaforma sarà più grande del centro storico di Vado e paragonabile a circa 40 campi di calcio? Sono stati informati della dislocazione della carboniera all'altezza dell'attuale pontile Vadoil, mentre oggi movimenta il fossile davanti a Porto Vado?
La Lega Nord si oppone a tale progetto che modificherà irrimediabilmente in negativo l'assetto della rada e chiede, prima dei bandi di appalto, un REFERENDUM POPOLARE, in modo tale da ascoltare tutti i cittadini prima di un cambiamento così devastante per la vivibilità dei vadesi. E' impensabile imporre un tale progetto senza prima aver ascoltato le opinioni della cittadinanza. Chiediamo al Sindaco di Vado L. di consentire ai cittadini di esprimersi con un referendum popolare, nel frattempo vigileremo sull'operare delle istituzioni e ci terremo pronti per un eventuale raccolta firme.
Piano di Potenziamento centrale di Vado Ligure
domenica 1 aprile 2007 -
Dopo aver preso atto del Piano di potenziamento presentato dalla direzione di Tirreno Power, la Lega Nord intende presentare alcune considerazioni in merito:
PREMESSO
- che nel 1993, all'atto della firma della prima Convenzione, per ristrutturazione della Centrale, tra Enel ed Enti Locali e successivo Decreto Ministeriale del '94, si stabilì la ristrutturazione del terzo e quarto gruppo completamente a carbone (con nuovi Desox, Denox e precipitatori elettrostatici per le ceneri); prevedendo, successivamente, di sostituire il primo e secondo gruppo con due gruppi a metano con relativo accordo con Snam per il collegamento alla rete nazionale. Costo previsto al pre appalto circa 950 miliardi di lire che in seguito a Tangentopoli ed al blocco degli appalti furono poi riappaltati nel '96 con concorso europeo a meno di 600 miliardi di lire. Sempre nella convenzione era prevista la sostituzione delle due ciminiere con un unica ciminiera.
SI CHIEDE
- come mai al momento attuale ve ne sono addirittura 4? Come mai dopo la fine dei lavori di ristrutturazione del 1999 le amministrazioni di Vado, Quiliano e l'Amministrazione Provinciale non hanno fatto applicare la convenzione? Nel frattempo, dopo che dal 16 ottobre 1999 è stata privatizzata, è forse cambiata la convenzione tra Privati ed Enti locali?La centrale Enel di Vado Ligure, in pieno governo Prodi nel '99 (Ministro Bersani), è stata venduta ai privati ad un prezzo che non prevedeva il potenziamento a carbone perciò è stata deprezzata. Oggi, concedendo un gruppo a carbone in più di 460 MW, gli unici a guadagnarci da questo deprezzamento saranno gli attuali padroni della Tirreno Power al quale verrà consegnato un notevole plus valore industriale. L'Enel pubblica è stata fregata? I cittadini savonesi sono abituati a queste “fregature”, a questi intrecci tra politici ed affari con soldi dello Stato; basti vedere le aree ex Italsider, vendute a privati come area industriale dismessa da bonificare, per poi diventare, grazie ad una variante ad hoc, area edificabile quindi facendo lievitare almeno di 10 volte il valore delle aree stesse. Ancora una volta i privati, con l'aiuto di amministratori pubblici, guadagnano a spese dello Stato.